La Basilica

BASILICA DI SS. SILVESTRO E MARTINO AI MONTI

Questa Basilica è una delle più antiche Chiese romane. Il suo Titolo  risale al IV secolo. Affidata da Bonifacio VIII all’ Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo – nel 1229 – è ormai annoverata tra le più importanti e devozionali Basiliche di Roma dove da oltre 750 anni la Madre di Dio è Invocata e venerata sotto il nome di “Madonna del Carmelo”.

NOTIZIE  STORICHE

Sul colle Oppio declivo dell’Esquilino, s’innalza da secoli maestosa la basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti. Nel III secolo un cero Equizio forse prete romano, costruì una prima chiesa, dedicata inizialmente a Maria santissima Gaudiam Christianorum, in quanto tra quelle mura Papa Silvestro incontrando nella sua attività l’imperatore Costantino per intercessione di Maria, ottenne la pace per il mondo cristiano. La chiesa affidata prima ai Benedettini ed in seguito ai Canonici Regolari, nel 1299 venne data da Bonifacio VIII ai carmelitani con l’annesso convento, a condizione che vi erigessero una casa di studio. Il convento durante i secoli subì numerose devastazioni, dovute alle guerre e alle varie soppressioni del passato. Sede di vari capitoli generali dell’Ordine Carmelitano, il convento è stato anche residenza del Priore Generale e della sua curia. Nel 1759 fu incorporato alla Provincia Romana, che in esso vi stabilì la curia provincializia. Il convento fu nei secoli restaurato varie volte (ricordiamo il rinnovamento ed ingrandimento fatto dai Generali Audet e Filippini e quello più del 1958, in cui il convento è stato completamente rinnovato dalle fondamenta). Anche la Basilica nel corso dei secoli, ha subito vari cambiamenti. Nel 509 Papa Simmaco edificò la Basilica sopra il titolo di Equizio, dedicandola a San Martino di Tours. Restaurata nel 772 da Adriano I, oggi si conserva qualcosa della originaria Basilica, demolita nel 844-847 da Sergio II che costruì l’attuale, completata da Leone IV. I grandi lavori però si ebbero nella seconda metà del XVII secolo, ad opera del Generale Giovanni Antonio Filippini, che la restaurò degnamente insieme al convento (l’attuale barocco della chiesa risale appunto a questo periodo). Grandi artisti lavorarono a S.Martino ai Monti chiamati dal Filippini, e ricordiamo Filippi Gagliardi autore della crip/a, Gaspare Dughet autore degli affreschi di S.Elia, Paolo Naldini ed altri. Nella cappella si venera l’immagine cinquecentesca della Madonna del Carmine opera di Girolamo Massei, venerata da Papi e Santi, quali S.Giuseppe Benedetto Labre. Il titolo equizio che si trova sotto la Basilica è uno dei più belli di Roma, per le testimonianze d’arte e di fede ivi presenti. S.Martino ai Monti sede cardinalizia, ha avuto titolari illustri cardinali specie quelli di Milano, ed il teatino S.Giovanni Tomasi di Lampedusa. Tanti uomini illustri sono vissuti a S.Martino e vogliamo ricordare su tutti il Venerabile Angelo Paoli Padre dei Poveri. S.Gaspare del Bufalo è stato battezzato proprio nella Basilica di S.Martino. Oggi S.Martino ai Monti è il convento carmelitano più importante della Provincia, in quanto sede della Curia Provinciale, dello Studentato, del Centro Stampa e Missioni Carmelitane, del TOC Provinciale e della locale comunità parrocchiale. S.Martino dunque è il centro propulsore a cui si muovono le realtà provinciali carmelitane. Lo studentato intitolato a S. Pier Tommaso d’Acquitania è formato da chierici provenienti da tutto il mondo. Per diverso tempo dopo la seconda guerra mondiale S. Martino fu casa di studi filosofici per numerosi chierici carmelitani e anche di altri Ordini. La Parrocchia svolge la sua attività in una delle zone più centrali di Roma, e principalmente si distingue nel campo sociale a favore dei più bisognosi, in particolare stranieri, per la vicinanza alla Caritas del Monte Oppio. Molto sentita è la devozione alla Madonna del Carmine, che richiama tanti fedeli a S. Martino durante la festa del 16 Luglio, in cui si svolge una solenne processione a per i quartieri della Parrocchia. Il Centro Stampa Carmelitano redige la rivista La Madonna del Carmine, diffusa in tutte le realtà carmelitane italiane.

BREVE CRONOLOGIA

• 314/347 – Papa Silvestro I edifica una Chiesa nella casa della Famiglia “Equizio”.

• 498/514 – Papa Simmaco costruisce una Basilica sopra la precedente casa e la dedica  S. Martino di Tour.

• 771/795 – Adriano I restaura  la Basilica dedicandola anche a S. Silvestro.

• 844/847 – Sergio II fa ricostruire interamente la Chiesa. Dopo averla abbellita con Mosaici e aver costruito una  cripta contenente le reliquie dei Santi traslate dalla catacomba di Santa Priscilla, la dedica  ufficialmente ai Santi Silvestro e Martino L’opera sarà ultimata da Papa Leone IV.

• Ante 1227- La Chiesa viene restaurata dal Card. Guala Bicchieri e affidata al clero secolare.

• 1229 – Bonifacio VIII, già titolare della Basilica, la affida ai frati Carmelitani assieme al Monastero.

• 1555/1559 – Il Card. Carafa rinnova completamente la pavimentazione, fa eseguire dipinti e fa costruire un  campanile oggi scomparso.

• 1560 – il Card. Carlo Borromeo ricopre la Chiesa con un soffitto ligneo che sarà rifatto nel 1650 da Antonio  Filippini e poi restaurato negli anni 1741 e 1870.

• 1575 – Il Card. Paleotto, titolare della Basilica, fa costruire due porte di accesso.

• 1635/1657 – Padre Giovanni Antonio Filippini, futuro Generale dell’Ordine Carmelitano, investe la somma di  80.000 scudi per ristrutturare e trasformare nella forma attuale la Basilica. Sono impiegati alcuni tra  i più illustri artigiani dell’epoca: Filippo Gagliardi (a cui è affidata la direzione dei lavori ), Gaspare  Dughet, Fabrizio Chiari (detto Tittarella), Giovanni Grimaldi ( detto il Bolognese), Pietro Testa  (detto il Lucchesino), Angelo Fontana, ecc.

• 1657/1676 – Il Generale dell’Ordine Francesco Scannapieco, continua l’opera di ristrutturazione abbassando  il livello della Chiesa ed erige l’attuale facciata con stucchi di Stefano Castelli. La facciata sarà  restaurata negli anni 1870 e 1963.

• 1714 – viene costruito l’attuale campanile a vela; le tre campane  sono rispettivamente del 1714, 1823 e 1908.

• 1787/1795 – viene affidato a Francesco Belli il rifacimento del pavimento in marmi e mattoni. Vengono  inoltre fatti ulteriori lavori: cappella Maggiore, fonte battesimale, cappella del Carmine. Molti dei  lavori sono commissionati dal Card. Tilotale De Zelada

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